corsi di aggiornamento

Corso di Posturologia e dei disordini ad essa correlati

Venerdì, 7 Ottobre, 2016 – Sabato, 8 Ottobre, 2016 – Venerdì, 4 Novembre, 2016 – Sabato, 5 Novembre, 2016

La Posturologia è diventata negli ultimi anni una fra le materie più studiate dalla Medicina fisioterapica e per quanti desiderano approfondire la conoscenza della posturologia i corsi si diffondono sempre di più. Tuttavia, in Italia, scarseggia una cultura della materia e di conseguenza una adeguata offerta formativa.

Spesso nei vari corsi viene rappresentato solamente l’aspetto “Postura” della Posturologia. Tale aspetto è stato ampiamente studiato e diffuso già negli anni sessanta e ora rivisto e riconvertito è riproposto sotto il nome appunto di Posturologia. Secondo L’Associazione Francese di Posturologia che più di altre lo ha sviluppata “è la scienza che studia, fondandosi sulle più moderne acquisizioni della Fisiologia, l’equilibrio dell’uomo e quali sono le strategie che vengono utilizzate per mantenerlo in ogni circostanza”.

La conoscenza delle leggi del tono posturale (riflessi posturali) permette di localizzare le principali disfunzioni posturali e di prevedere l’azione del trattamento sull’equilibrio del paziente. Il cervello analizza le informazioni provenienti dall’esterno (apparato stomatognatico, occhio, orecchio, tatto, ecc.) e tramite circuiti riflessi adatta la postura in base alle necessità. Se i circuiti sono inefficienti, sarà compito del terapeuta intervenire (ciascuno secondo le proprie competenze) su questo sistema. La Posturologia infatti permette di trattare i disturbi funzionali dell’equilibrio e della postura tramite stimolazioni buccali, visive, podaliche o manuali. L’esame clinico orienta verso uno specifico trattamento posturale e permette di verificare immediatamente la sua efficacia.

La Posturologia prevede quindi per prima cosa, di conoscere i meccanismi che intervengono nel mantenere l’equilibrio, e secondariamente quali correzioni utilizzare in caso di disfunzione per riportare il paziente ad un controllo fisiologico dell’equilibrio, in una visione complessiva del paziente e non nel senso “posturale” stretto.